Visitare la città dei tuoi sogni è una emozione unica e irripetibile, tutto quello che hai immaginato attraverso le immagini su internet e il satellite di Google Maps all’improvviso ti compare davanti e ci vuole qualche istante per realizzare che è la realtà! Copenaghen è un luogo magico, che mette insieme le antiche tradizioni del mondo nordico con la modernità del design scandinavo più raffinato, con una armonia che appare spontanea, quasi inevitabile. Scorci colorati si aprono su case dalle pareti coperte di vegetazione, alcune resistono al passato, costruite con legno e argilla, altre sono avveniristiche, progettate con forme geometriche inusuali e dai materiali contemporanei, e convivono insieme nella stessa strada, fianco a fianco, in un abbinamento che dovrebbe stonare, invece si amalgama perfettamente, da lasciare sbalorditi. Come se non fosse già abbastanza, il Mare del Nord lambisce la costa danese insinuandosi nei canali sparsi per la città; le sue acque scure e inquiete solleticano la fantasia di chi passeggia guardando l’orizzonte marino. Difficile non pensare che un tempo, in quel mare spumoso e imprevedibile, donne e uomini coraggiosi veleggiavano verso terre straniere per avere una vita migliore, creavano alleanze commerciali e politiche, mettendo a rischio la propria vita, dando il via a una dei periodi più importanti per la storia dell’Europa, diventando per tutti una leggenda: quella dei vichinghi.
Tantissimi sono i luoghi che parlano di storia, si possono ammirare sia mentre si passeggia per la città, sia visitando i numerosi musei che Copenaghen offre e che non bisogna farsi assolutamente sfuggire. Per prima cosa, è importante acquistare la Copenaghen Card, una carta che ti permette di entrare gratuitamente in molti posti e che comprende anche i mezzi di trasporto. Uno strumento necessario se si vuole godere della città e delle sue attrazioni senza avere problemi di fila e di pagare a ogni entrata.
Tra le tappe più importanti c’è la Biblioteca Reale, uno degli esempi più rappresentativi del legame speciale tra passato e presente che Copenaghen è riuscita a creare; infatti, la struttura moderna ed essenziale, chiamata “Diamante Nero“, che comprende oltre 21.000 volumi provenienti da tutto il mondo, prospera vicino alla parte più antica della Biblioteca, affacciata su un giardino dove Andersen amava sostare, per scrivere i suoi capolavori.
I Danesi vanno talmente fieri di questo legame che lo hanno rafforzato; se si percorrono i piani della Biblioteca si arriva a un punto dove il passaggio tra la parte moderna e quella del passato è davvero visibile a occhio nudo e si può ammirare il cambio di materiali e le differenti architetture, come se si passasse attraverso uno stargate.
Altra tappa importante è Il Museo Nazionale di Danimarca, un edificio imponente in cui ogni piano rappresenta un periodo storico preciso e dove viene raccontata la storia del Paese. Una collezione archeologica straordinaria, che ospita dei pezzi di inestimabile valore, per chi come me, è appassionata di mondo nordico. Tra i reperti più significativi troviamo il Calderone di Gundestrup, un prezioso oggetto di origine celtica, datato tra il 150 a.C. e la nascita di Cristo, e che si può vedere in tutta la sua magnificenza, incastonato tra pareti trasparenti per proteggerlo. La sua bellezza dorata ti rapisce e ti conquista, oltre a essere una celebrità nel campo dell’Archeologia, trasuda magia e staresti ad ammirarlo per ore.
Il piano che tutti i turisti e amanti della tradizione nordica attendono con trepidazione di visitare è quello dedicato al periodo vichingo. Si aprono le porte di una grande sala, la luce soffusa crea un’atmosfera surreale e di nuovo ritroviamo quel simbiotico scambio tra modernità e storia, tra tecnologia e medioevo; un tripudio di oggetti attende immobile dentro alle teche e la struttura di una nave vichinga troneggia maestosa decorata da scudi. Ristrutturato di recente, il piano desta stupore e le persone seguono in silenzio un percorso in ordine cronologico, fatto di monete, spade, elmi, monili e gioielli forgiati da mani sapienti e sconosciute. Personalmente, vedere dal vivo quegli oggetti mi ha commossa e ispirata. La mia vita da adesso in poi non sarà più la stessa.
Da non tralasciare è il Castello di Rosenborg, un castello rinascimentale nel centro della città e dallo sfarzo quasi imbarazzante che non lascia indifferenti. Visitarlo è una esperienza unica, perché si ha la possibilità di osservare delle stanze lussuose, vera espressione del potere monarchico danese e il Tesoro Reale, una mostra permanente dei gioielli della Corona, in tutta la loro bellezza decadente, ultime vestigia dal sapore fiabesco. Al di là dell’opulenza, che è difficile non notare, all’interno della collezione reale troviamo anche incredibili marchingegni scientifici, una testimonianza della passione per la scienza dei reali, ma anche una sincera curiosità per la tecnica più audace, che sono convinta deve aver fatto scalpore tra i salotti aristocratici del tempo.
Poco distante dal castello troviamo una vera chicca, tre i luoghi che ho amato di più. Il Giardino Botanico del Museo Naturale di Copenaghen è tra i più grandi al mondo ed è una meraviglia per gli occhi. Un polmone verde all’interno della città che ospita molte specie vegetali e un lago con carpe e ninfee, che ho visto fiorite per la prima volta. Un giardino bellissimo che nasconde una enorme serra di grande interesse scientifico; Palm House è un’insieme di serre in vetro e ghisa che nutrono piante esotiche, palme, mangrovie, piante rare e tantissimo altro. Non si può non visitare.
Quando ho deciso di partire, tra i miei propositi c’era quello di passare una giornata a Roskilde, la città protagonista del mio romanzo “Il sogno di Ragnar”. L’ho disegnata nella mente in tante occasioni, l’ho vista attraverso gli occhi dei miei protagonisti, l’ho fatta crescere e l’ho trasformata più volte. Vedere dal vivo quella laguna affacciata sul fiordo, come se fossi anch’io un personaggio del mio romanzo, è stato quasi catartico, tra le cose più belle che mi siano mai capitate. La cittadina è molto bella, anch’essa colorata e accogliente, e appena arrivi in città respiri subito l’aria del mare, e senti i gabbiani stridere in una sorta di strano benvenuto. La via che porta al fiordo scende dolcemente fino alla costa e lungo il percorso si incontrano case che sembrano pronte per finire in una rivista di viaggi e un parco dal verde inteso, tagliato in due da una sorgente dal fondale sassoso. Sembra la descrizione di una fiaba, non trovate?
L’incontro magico, però, avviene quando, dopo il parco, il paesaggio si apre improvvisamente e il Mare del Nord ti si palesa davanti, addomesticato dalla laguna e dal porto, dove riposano le riproduzioni di navi vichinghe, ricostruite dai falegnami con le tecniche navali del tempo. Se quello spettacolo non vi lascia senza fiato, vuole dire che non avete un cuore! Ciò che rende Roskilde tra le città più visitate della Sjælland è il celebre Museo Navale Vichingo; talmente bello e ben organizzato che sembra finto, invece, ciò che custodisce con tanta cura è tutto vero. Cinque navi vichinghe, datate intorno all’anno 1000, e di diverse dimensioni, si ergono trionfanti davanti a te, sospese da delle strutture moderne che ne completano le fattezze. Ritrovate in un unico scavo nel fiordo, vennero riportate alla luce nel 1962 e ricomposte come in un puzzle. Quel legno millenario comunica così tanta epicità che ti si blocca il respiro non appena le vedi; a chi saranno appartenute? Che mari avranno solcato? Che cose avranno visto? L’ immaginazione mi è come esplosa nella testa!
Concludo questo tour, anche se avrei tantissimi altri posti da consigliare, con la visita a uno dei luoghi più strani che abbia mai visto. Christiania è un quartiere all’interno di Copenaghen e che si potrebbe definire uno Stato dentro lo Stato; fondata come atto di protesta rivoluzionario negli anni Settanta, è diventata una comunità autogestita che, quasi totalmente, vive di regole sue. L’entrata, composta da disegni grotteschi, sembra la bocca dell’inferno, mentre, varcata la soglia, appare, a un primo sguardo, più come un villaggio post-apocalittico, messo in piedi con oggetti stravaganti, raccattati dalle discariche. È affascinante, non c’è dubbio, anche se non so dire quanto di ciò che ho visto sia autentico o messo a disposizione per il turismo. Poco importa, Christiania comprende oggi oltre 850 abitanti e il loro stile di vita è, a mio parere, molto vicino a un atto di grande coraggio! Di una cosa sono certa, chi ci abita sa il fatto suo: alcune case sono bellissime e costruite con molto gusto. Ci sono laboratori di artigianato, un maneggio, e locali dove abbiamo mangiato tra le migliori patatine fritte da quando ho memoria! Se si va a Copenaghen non si può non visitarla, ma attenzione: è vietato fare foto e video.
Christiania l’ho visitata l’ultimo giorno prima di partire. È stata una bella sorpresa e, proprio per questo, ho deciso di lasciare il mio romanzo nella libreria free che abbiamo trovato all’interno; sono contenta di averlo fatto. Adesso “Il sogno di Ragnar” si trova in Danimarca e spero con tutto il cuore che trovi qualcuno disposto ad adottarlo.
Se andrai in quei luoghi potresti essere proprio tu!
SITO UTILE PER CONSULTAZIONE: https://www.copenaghen.net/