Il Diario pubblicato quest’anno dalla Bompiani si riferisce al periodo che va dal 1915 al 1919, Virginia Woolf è sposata da qualche anno con Leonard Woolf, ha già terminato quello che sarà il suo primo romanzo “La crociera” e l’Inghilterra è in guerra. Questo volume è stato concepito come il primo di quattro, in cui il lettore o la lettrice verrà a conoscenza dell’opera completa di una delle scrittrici più amate e celebri del Novecento. Le annotazioni cominciano il primo gennaio del 1915 e si interrompono dopo sei settimane in seguito a un crollo nervoso della Woolf e riprenderanno nell’agosto del 1917; ed è interessante che l’ultima annotazione datata il 15 febbraio, prima della cesura, non trapelino particolari malesseri tra le righe, tantomeno verrà menzionato il motivo del suo lungo periodo di silenzio nelle pagine successive. Il suo è un racconto dei fatti che scandiscono la sua vita e riflessioni in merito alla società in cui vive, sulla guerra, che fa da sfondo alle sue giornate, e al suo lavoro di scrittrice. Una ricca e sublime raccolta di idee e avvenimenti che ci faranno conoscere ancora di più l’animo tormentato della Woolf e imparare cosa significasse per una donna del suo calibro vivere nella straordinaria complessità di quel determinato periodo storico.
Sabato 13 settembre 1919
…Sono suonate le sette & sarei tentata di fare una passeggiata sulle pianure. Volevo dire qualcosa su questi strani stati d’animo. M’interessano, anche se riguardano me. E mi torna sempre in mente il detto che nei momenti di massimo sconforto ci si avvicina di più alla vera visione delle cose. Penso che 9 persone su dieci in un anno non conoscano un solo giorno di felicità di cui io godo quasi sempre; ora tocca a me mettermi nei loro panni.
Ho scelto di trascrivere una piccolo brano scritto dalla Woolf in questa giornata di centotre anni fa e sono parole toccanti, frasi brevi ma di grande intensità. Tutto il diario è caratterizzato da questo stile diretto e intimo, contornato da alti e bassi, da gioia a dolore.
Scrive Mario Fortunato nella Prefazione:
…la Woolf “guarda la vita” quasi soltanto dal di fuori, attraverso la lente della realtà materiale, a una nuova visione insieme dell’esterno e dall’interno, dove la realtà comprende e assorbe anche il nostro modo di guardarla. E’ una vera e propria rivoluzione – fisica e letteraria – e darà luogo a una delle più stupefacenti metamorfosi della letteratura moderna.
Si è parlato tanto di questa autrice ed esistono saggi bellissimi sulla sua vita e sulle sue opere, ma quale modo migliore per conoscere profondamente una persona se non leggere cosa ha scritto nella intimità del suo studio? Poter accedere ai pensieri di donna schiva e dalla personalità così complessa, è un privilegio che tutti dobbiamo cogliere oltre che riconoscerne le potenzialità.