Paola Maresca, laureata in architettura ed esperta della simbologia legata ai giardini, scrive questo breve testo con l’intento di ricordarci quanto il legame tra la natura e le donne sia indissolubile, in quanto “è testimoniato dal fatto che la conoscenza delle piante e delle loro proprietà è sempre stata legata a figure femminili”. Nell’antichità, il ruolo delle donne nella pratica della cura e la loro rilevanza sociale, in quanto espressione della Dea sulla Terra, non era affatto un mistero. Per questo, proprio perché nel tempo si sono perdute queste informazioni, o si è cercato di occultarle, i testi che contribuiscono a mettere in luce questi aspetti dimenticati della storia sono diventati essenziali per i lettori e le lettrici di oggi. Seppur di poche pagine, il volume ci mostra quanto la connessione tra il mondo femminile e il mondo delle piante fosse intimo, primigenio e inevitabile; eppure, se riflettiamo sulla contemporaneità, pare che quel vincolo sia stato reciso, modificato, nascosto ai più,. Siamo ancora in tempo per farlo riemergere?
L’intreccio semantico tra donne e piante, tra divinità femminili e vegetazione sembra trovare conferma fin dall’antichità. Infatti la Grande Dea venerata in tutto il bacino del Mediterraneo, divinità della terra e della fertilità, è anche la signora delle piante, sempre associata ad un simbolo vegetale. Alla figura di questa Grande dea, madre degli dei e degli uomini, che appare continuamente nelle mitologie primitive associata ai cicli rigenerativi, erano consacrati luoghi e templi.
In diretta filiazione degli antichi saperi, che associavano piante e divinità in una catena di corrispondenze sincroniche, nel Medioevo la conoscenza e lo studio delle proprietà delle erbe ai fini prettamente terapeutici dette vita alla cosiddetta alchimia verde. Il giardino diventa il luogo della coltivazione segreta e dell’applicazione dei misteri delle piante. Questa conoscenza nei suoi aspetti più nascosti e segreti divenne la culla dei saperi negromantici, in un intreccio tra magia e medicina difficile da distinguere e che solitamente è possesso di personaggi femminili.
Il libro è corredato da una serie di immagini che, come le parole, ci parlano di simbologie e significati evidenti, ma soprattutto ci testimoniano la narrazione sulla Dea in tutte le sue manifestazioni. Dalla Sibilla Cumana raffigurata nel pavimento del Duomo di Siena, alla rappresentazione dell’Anima Mercurii, rappresentata da una donna; o le molteplici versioni della dea Circe, poi chiamata maga, o le innegabili qualità di Cleopatra, alchimista, esperta di cosmesi e guaritrice. A vedere queste pagine ci si rende conto di quanto si è perso nel tempo e di come queste immagini siano state depredate del loro significato originario, poi diventate solo belle da guardare.
Brevità non significa superficialità. Con grande maestria Paola Maresca ci conduce in un viaggio nel mondo femminile con la stessa intensità di un tomo di mille pagine. A volte, non abbiamo bisogno di tante parole, quello che conta è che siano quelle giuste, che arrivino dritte all’obiettivo. Non siamo più tanto abituati a percepire il messaggio profondo delle immagini, un tempo l’unico mezzo per veicolare certi tipi di contenuti, eppure l’autrice, in qualche modo, ci rieduca a farlo, utilizzando tutta la sua sapienza, come avrebbero fatto le donne dell’antichità.
Paola Maresca, architetto e dottore in ricerca è nata a Firenze dove vive e lavora. Fin dai primi anni universitari sviluppa il suo interesse per il simbolismo nell’architettura e nell’arte dei giardini. È autrice di numerosi saggi e articoli su questi temi.
Ha pubblicato con l’editore Pontecorboli: Boschi sacri e giardini incantati, 1997; Giardini incantati, boschi sacri e architetture magiche, 2004; Giardini, mode e architetture insolite, 2005; Giardini, donne e architetture, 2006; Giardini simbolici e piante magiche, 2007; Simboli e segreti nei giardini di Firenze, 2008; Orti e piante magiche, 2009; Giardini e delizie, 2009; Storie, segreti e personaggi nei giardini della Toscana, 2010; Allegorie e meraviglie nei giardini d’Oriente, 2010; Il giardino classico francese dal XVII al XVIII secolo, 2011; Alchimia, magia e astrologia nella Firenze dei Medici. Giardini e dimore simboliche, 2012; La cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze. Uno scrigno di sapienza, 2016; Alchimia e segreti di Cosimo I in Palazzo Vecchio a Firenze, 2017; Don Antonio de’ Medici, 2018; I segreti di Cosimo I de’ Medici, 2019; Lo Studiolo di Francesco I de’ Medici in Palazzo Vecchio a Firenze, 2020; Gli Anglo-fiorentini nell’Ottocento a Firenze, 2022.