Esistono, nelle cronache di tutto il mondo, fatti che riteniamo incredibili. Lo sono per come avvengono, per la stranezza dei comportamenti delle persone coinvolte, oppure perché rimangono irrisolti, lasciando spazio alle speculazioni. Ma ce ne sono alcuni, una piccola parte di questi casi misteriosi , che superano ogni immaginazione. Rino Di Stefano racconta una delle vicende più incredibili mai accadute nella storia del nostro Paese e che coinvolge, a livello internazionale, le potenze più importanti della Terra, dagli Stati Uniti fino al Vaticano. Il caso Majorana- Pelizza, così viene chiamato, è un episodio dai lati oscuri, ricco di insabbiamenti, false piste, depistaggi, rivelazioni e potere, un potere smisurato che avrebbe potuto cambiare le sorti di tutta l’umanità. Con una prosa degna di una spy story, Di Stefano descrive ciò che avvenne, all’insaputa di quasi tutta la popolazione, quando Rolando Pelizza, nel anni Settanta, annunciò di essere in possesso di una macchina straordinaria, capace di fare cose impossibili, al limite della fantascienza. Questa macchina, in seguito chiamata “raggio della morte”, era in grado di disintegrare o trasmutare la materia, produrre energia pulita e a costo zero, e tantissime altre qualità e dalle molteplici applicazioni. Dotata di una tecnologia avveniristica per i suoi tempi ( e anche nei nostri!), fu subito oggetto di interesse per la comunità scientifica, dei governi e delle potenze mondiali. Il buon Rolando Pelizza, ci dice Di Stefano, desiderava che la macchina fosse utilizzata per scopi benefici, per risanare tutte quelle cose che nella società non andavano… ma sappiamo come vanno queste cose… la vita di Pelizza cambiò radicalmente e da qual momento iniziò il suo calvario.
Estratto della lettera che Rolando Pelizza mandò a Papa Giovanni Paolo II, al Presidente della Repubblica Sandro Pertini, all’ Onorevole Bettino Craxi e al Ministro di Grazia e Giustizia Mino Martinazzoli- 1 gennaio 1985:
A prescindere dall’infelice mia situazione personale (che vorrei passasse in secondo piano), qui si tratta di consentire un tentativo politico non solo remunerativo, ma di alto senso umanistico. Impossibile oggigiorno, non pensare per un attimo all’avvenire dei nostri figli. La mia rispettosa proposta sarebbe dunque di mettermi alla prova. Di consentirmi appunto di terminare in Italia il perfezionamento dell’accennata energia alternativa. E ciò in collaborazione (e il costante controllo) di esperti designati dal Governo.
Ribadisco a tale proposito, che l’energia da noi sviluppata non è inquinante e i suoi costi di produzione sono praticamente zero. Attualmente la ns. macchina ha le dimensioni di 55 cm³ e con l’impiego di soli 70 Watt – si è calcolato – possiede l’efficacia di una delle più grosse centrali termonucleari esistenti. Nel 1981 sono ancora riuscito a dimostrare, in presenza del Sig. Ministro Mancini, che siamo in grado di trasformare detta energia in calore. Potrebbe dunque sostituire l’energia tradizionale. Con vantaggi economici incalcolabili. E la spettacolosa conseguenza di rendere più pura l’aria, più limpide le acque, di creare insomma i presupposti per un futuro più sano e meno preoccupante.
[…] Eminenti fisici sono concordi nel ritenere, che mediante la ns. macchina si dovrebbe annientare le oggi tanto discusse e pericolose scorie nucleari. Privarle cioè della deleteria radioattività. Un esperimento in tale senso ora lo si sta programmando. Ed è chiaro, che nessuno al mondo ci si potrà opporre. E se riuscisse, com’è prevedibile, di fronte alle opinioni pubbliche nei vari Paesi non si potrà più ignorare (o impedire col potere) l’impiego concreto e reale dell’energia da noi trovata.
Ma cosa c’entra Ettore Majorana in tutto questo? Ebbene, il fisico scomparso nel nulla nel 1938 pare proprio essere stato il mentore di Rolando Pelizza, il quale dichiarò di aver avuto per molto tempo una stretta amicizia con il fisico, nascosto in un monastero in Italia e dalla collocazione segreta. Majorana, chiamato dai monaci “Il Professore”, insegnò a Pelizza questa tecnologia sconosciuta e come costruire la macchina. Tuttora, precisa Rino Di Stefano, non abbiamo prove certe che tutto questo sia vero, ma di sicuro sappiamo che questo fu un caso molto controverso e che coinvolse molte personalità importanti della politica, della Chiesa e della mondo scientifico. Prima di catalogare questa vicenda come un bluff fantascientifico ricordiamoci che queste figure istituzionali non lo pensavano affatto.
Il testo è una inchiesta giornalista completa, che lascia ampio spazio per fare i propri ragionamenti e si limita a raccontare i fatti per come si sono svolti, senza influenzare con valutazioni personali. La scrittura è scorrevole e, per quanto sia intricata la vicenda, non risulta mai noiosa o di difficile comprensione. Consiglio la lettura non solo per conoscere un caso davvero curioso, ma anche per scoprire un mondo sotterraneo, che sfugge al quieto vivere comune ma che è più che mai vivo, perché opera all’insaputa di ognuno di noi.
Rino Di Stefano un college degree in Journalism negli USA, giornalista professionista, scrittore e traduttore, ha trascorso quasi interamente la sua attività lavorativa nel quotidiano nazionale «Il Giornale» di Indro Montanelli, occupandosi di cronaca, politica, economia, esteri e cultura. Ha pubblicato quattro saggi e tre romanzi, ricevendo riconoscimenti in Italia e negli Stati Uniti. Da anni si occupa prevalentemente di giornalismo investigativo.
Riferimenti di Rino Di Stefano
Sito: https://www.rinodistefano.com/
Canale Youtube: https://www.youtube.com/@RinoDiStefano
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4 Comments
Estremamente sorprendente ed affascinante il caso di Ettore Maiorana e della machina del punto zero . Mi piacerebbe sapere di più di lui ,del”utilizzo di questa machina e dei suoi futuri augurabili utilizzi . Grazie infinite per ciò che avete comunicato sul caso .
Grazie a te Maria per aver apprezzato l’inchiesta di Rino Di Stefano! Quello che mi preme mettere in evidenza è la serietà dell’autore e quei fatti incredibili avvenuti per lo più nel silenzio dei media e della politica!
Ho appena acquistato il libro di Distefano fino ad ora non mi ero interessato così attivamente alla storia, ero a conoscenza di Majorana-Pelizza da molto tempo ma solo a livello di curiosità, ultimamente invece alcuni articoli mi hanno “incastrato” anche a livello culturale, pertanto mi prodigherò nella lettura e apprendimento mi auspico di avere informazioni dettagliate per poter proseguire proficuamente nella lettura e conoscenza come indicazioni avute grazie a questo sito. Cordialmente Alberto
Grazie Alberto per il commento! Vedrà che troverà la lettura interessante ed esaustiva, anche se l’argomento è più che mai aperto.