L’indagine della ricercatrice Alessandra Elisa Russo esordisce con una frase emblematica: “Il culto dell’albero è antico, antico come la Terra stessa.“
Ed è proprio vero, l’archetipo legato agli alberi sacri ci accompagna da sempre; l’immagine feconda della Madre Terra e il sentire quella misteriosa connessione con la Natura, sono solo alcuni degli aspetti che l’essere umano conosce attraverso l’energia sottile, o come l’autrice chiama: la voce degli alberi. I popoli antichi vedevano la realtà attraverso queste prerogative e rendevano omaggio alla sacralità del mondo vegetale con rituali e culti arborei, attingendo a una saggezza ancestrale, tramandata nel tempo dagli antenati.
Il testo ripercorre alcune delle tradizioni antiche più significative, descrivendoci l’intimo rapporto con i “maestri silenziosi“, i quali erano al centro della vita sociale, venerati come rappresentazione del divino, ed erano anche simbolo di identità e bellezza. Scorrendo le pagine incontrerete i culti della Grecia antica, in cui gli alberi erano a stretto contatto con gli Dèi dell’Olimpo e trasmisero questa memoria anche ai Romani; troverete i Celti, che utilizzavano l’alfabeto Ogham, indissolubilmente legato ai rituali sacri silvani dei druidi e l’affascinante mitologia nordica, anch’essa straordinariamente intrisa di un sapere spirituale millenario dedito alle credenze arboree e di cui facciamo ancora uso, spesso inconsapevolmente. Non solo, Alessandra Elisa Russo ci racconta anche il significato degli alberi nella tradizione africana, mediorientale, americana e orientale, fino ad arrivare alla religione ebraica e cristiana; scoprirete come culture lontane nel tempo e nello spazio siano unite da credenze simili, riti analoghi, corrispondenze che mai avreste pensato di trovare, tanto che vi chiederete se tutto questo non abbia un’origine comune, che ancora non è stata svelata.
A seguire l’interessante intervista all’autrice.
E’ insito nella natura dell’essere umano utilizzare l’albero come punto di riferimento, le foreste un tempo erano molto più numerose dei giorni nostri, il contatto con gli alberi era quindi naturale tanto quanto respirare, inoltre l’albero forniva il sostentamento all’uomo in numerosi casi, ad esempio costruire le abitazioni, accendere il fuoco e costruire oggetti utili alla sopravvivenza quotidiana. Bisogna necessariamente tener conto del fatto che in passato gli uomini erano spiritualmente più dotati poiché lontani dalle influenze che tutti noi oggi subiamo dalla tecnologia e dalle numerose distrazioni del Sistema. Vivere in maniera semplice e genuina ha avuto la diretta conseguenza di permettere lo sviluppo delle normali facoltà spirituali, permettendo di accedere agevolmente allo spirito di tutte le cose viventi, compresi gli alberi.
E’ lo stesso albero a raccontarci il perché, la sua forma mette in mostra la sua natura di ponte tra il cielo e la terra, il suo aspetto maestoso lo rende il punto di riferimento per tutte e creature viventi, noi compresi.
Certamente, ma è normale che ognuno abbia sviluppato differenti visioni, vuoi per influenza culturale, e perché no, anche per differenze genetiche. Non possiamo dire di essere uguali per usi e costumi agli orientali o ai nativi americani, sia fisicamente che spiritualmente… Nasciamo con una struttura che combacia perfettamente col nostro processo evolutivo spirituale in corso, l’uno è il riflesso dell’altro, di conseguenza ciò che percepiamo si diversifica da un popolo all’altro. La comune radice sta nell’interesse stesso verso l’albero, ognuno poi sviluppato in maniera differente.
Questo libro è nato all’improvviso, è stato come un fulmine a ciel sereno: l’idea si è radicata nella mia mente in breve tempo, prendendo forma in una ricerca estesa ed accurata. Da sempre sono innamorata della natura e degli alberi, con i quali mi intrattengo spesso con scambi energetici notevoli. Comunico con gli alberi il più delle volte senza proferir parola, solo un semplice contatto, stare insieme ad essi mi nutre profondamente, apportando numerosi benefici sia alla mente che al corpo. Non amo parlare di tecniche specifiche, lascio semplicemente che l’inevitabile accada: se ami gli alberi loro rispondono, in modi misteriosi ma sempre evidenti a chi ha sviluppato delle percezioni ultrasensibili.
Le tradizioni dell’antica Grecia e il culto dei celti sono i miei preferiti, due universi collegati, basti pensare al famoso Piccolo Popolo e al regno delle Fate narrato dai celti irlandesi, un culto che trova similitudini in quello della Grecia, popolato di ninfe, dèi e semidèi…
Attualmente sto lavorando ad un libro dai contorni davvero interessanti, il tema è la natura e tutto ciò che di occulto e misterioso ha da svelare. E’ il suo lato nascosto a incuriosirmi maggiormente ed è quello che sto approfondendo. Il percorso è stato già tracciato dagli antichi Savi della Grecia ellenistica, da Paracelso e molti altri noti personaggi dell’800; seguendo le loro tracce sto riscoprendo le origini di un universo che pur sempre rimanendo sotto i nostri occhi, spesso passa inosservato, ed è davvero un peccato perdersi una buona fetta di Sapere così alla portata di tutti…
Se volete scoprire di più su Alessandra Elisa Russo e sul suo libro, questa è la sua pagina Facebook: Cuore Di Fata.
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