Ribelle, temeraria, sfrontata, Olympe de Gouges (1748-1793) fu una scrittrice, una drammaturga e una riformatrice sociale. Molti vedono in lei una delle prime attiviste del femminismo al mondo, quello che sappiamo è che sfidò le convenzioni e si schierò per i diritti delle sue concittadine, diventando un punto di riferimento. Le sue armi? Una penna e una mente brillante, acuta, sagace; una mente dotata, capace di fronteggiare un’intera società, durante la Rivoluzione Francese. Sarah I. Belmonte ci racconta la parte più significativa della vita di questa donna straordinaria, rappresentata dalle fasi più drammatiche, in cui Olympe prende coscienza dell’enorme cambiamento che sta per avvenire in Francia e decide che deve fare qualcosa, non può stare solo a guardare. L’autrice ci descrive le fasi che precedono la Rivoluzione, fino alle conseguenze, con lo sguardo di Olympe, che diventa lo sguardo di tutte le donne coinvolte e che vogliono cambiare la propria condizione sociale. Olympe non è solo una paladina della giustizia, è anche una donna appassionata, fragile, capace di compiere gesta eroiche, e allo stesso tempo degli errori. La grande capacità narrativa di Sarah I. Belmonte ci regala un ritratto a tutto tondo di una donna che per molti è una sconosciuta, oppure è solo un trafiletto nelle enciclopedie.
“Sapete, Madame Roland, credo che uno stabile del genere sarebbe qualcosa di memorabile, qualcosa che nessuno ha ancora realizzato in Francia. Immaginate noi donne, che non abbiamo mai avuto nessuno che proteggesse i nostri diritti. Immaginate quanto potremmo essere grate a colui che lo farà per primo. Ci condannano fin dalla culla a una beata ignoranza, le fortunate tra noi riescono a emulare una parente più ardita, a sentire scorrere nelle vene il sangue di un’antenata guerriera, ma le altre restano meschine e misere, disperate in attesa che un uomo venga in aiuto.”
Lo stile elegante e coinvolgente dell’autrice ci restituisce uno spaccato storico autentico, realistico, composto da fatti e personaggi realmente esistiti, e che si consuma in un crescendo di conflitti sempre più efferati, ma non solo. Lo scenario che ci si presenta davanti, mano a mano che si procede con la lettura, è caratterizzato anche da emozioni dirompenti, sia di Olympe, che dei personaggi che la circondano. Particolarmente interessanti sono le figure maschili principali, poliedriche, che conosciamo attraverso dei colpi di scena inaspettati.
“E da quando la parola uomo è un collettivo che include le donne e non le esclude?” gli afferrò una mano e se la portò al seno. “Forse che quando dico la parola uomo pensi a una come me?” François si sentì profondamente offeso da quel tocco che non aveva nulla di ciò che avevano condiviso. Ritirò la mano e con un gesto di stizza ripulì il palmo sulla redingote. “Sai bene che lo sottintende!” “Non voglio essere il significato sottinteso di nessuno. Fruga nella natura, cerca e se ci riesci dimmi se esistono soprusi di un sesso su un altro. In natura, si collabora, oppure nella vita degli uomini l’esercizio dei diritti della donna ha come limite la tirannia perpetua che l’uomo le oppone, da sempre. Dimostrami cosa sai fare e ricorda che giustizia è quando restituiamo tutto ciò che appartiene agli altri. Ecco, restituiteci la libertà. […]”
La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina (titolo in francese Déclaration des droits de la femme et de la citoyenne) è un testo giuridico francese pubblicato nel 5 settembre 1791 dalla scrittrice Olympe de Gouges sul modello della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789 proclamata il 26 agosto dello stesso anno, che esige la piena assimilazione legale, politica e sociale delle donne. Primo documento a invocare l’uguaglianza giuridica e legale delle donne in rapporto agli uomini, la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina è stata pubblicata allo scopo di essere presentata all’Assemblée nationale per esservi adottata. Tratto da wikipedia.org.
Tanti sono i motivi che dovrebbero spingere una persona a leggere questo romanzo storico. Innanzitutto per il punto di vista differente, che ci mostra la Rivoluzione francese come l’hanno vissuta le donne, una questione per nulla scontata; poi, per la qualità della scrittura, raffinata, ricercata, che mette insieme, e in armonia, la componente storica e la parte sentimentale. Inoltre, nonostante la profondità dei contenuti, di grande spessore, l’autrice non tralascia l’obiettivo di intrattenere il lettore e la lettrice con una buona dose di avventura e intrighi, trasformando questa narrazione in un romanzo che rasenta la perfezione.
RIFERIMENTI DI SARAH I. BELMONTE
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