Se non leggessi non potrei mai scoprire le vite di molte persone, non potrei emozionarmi nel conoscere le loro gesta e non potrei immaginare di essere nei loro panni e vivere esperienze diverse, indimenticabili. Con la biografia si compie un ulteriore passo avanti, si ha tutto quello che ho descritto prima ma con la precisione di una ricerca spesso e volentieri poderosa, complessa, quasi eroica. E tra queste imprese lodevoli rientra il libro di Paola Cosmacini, medico specialista in radiologia, studiosa di paleoradiologia, storia della medicina e storia di genere, che immortala finalmente su carta una vita straordinaria, affascinante, imprevedibile, ovvero, quella della scienziata Émilie du Châtelet (1706-1749). Matematica, fisica e letterata francese, la marchesa du Châtelet fu una celebrità in vita, ma completamente dimenticata dal mondo scientifico internazionale moderno; fu una musa per gli intellettuali del suo tempo, ma ricordata esclusivamente come l’amante di Voltaire (1694-1778) dopo la sua morte. Insomma, questo genio settecentesco aveva bisogno di essere commemorata, non solo per le sue capacità eccezionali ma anche perché donna. Diciamolo: non è forse questo il motivo per cui non si parla di lei se non in patria? Infatti, Paola Cosmacini ci dona un ritratto di Émilie a 360°, da scienziata, divulgatrice, traduttrice in francese de Philosophiæ Naturalis Principia Mathematica di Isaac Newton, a moglie, madre, aristocratica, ottima intrattenitrice nei salotti più importanti di Parigi e grande ispiratrice per le giovani menti.
Da quando ho cominciato a vivere con me stessa e a prestare attenzione al valore del tempo, alla brevità della vita e alla futilità delle occupazioni mondane in cui la si spreca, mi sono meravigliata di aver dedicato un’attenzione estrema ai miei denti e ai miei capelli, trascurando invece il mio intelletto. Mi sono resa conto che lo spirito si arrugginisce più facilmente del ferro, ma che è ben più difficile riportarlo alla sua originaria lucentezza. […]Ho conosciuto per caso de gens de lettres che hanno sviluppato un sentimento di amicizia nei miei confronti […]. Cominciai allora a credere di essere una creatura pensante![…] Mi sono sentita molto fortunata ad aver rinunciato, nel mezzo della mia corsa, alle frivolezze che assorbono la maggior parte delle donne per tutta la loro vita.
Con una prosa chiara e accurata, l’autrice ci racconta la personalità complessa di questa grande donna , considerata tra le più grandi menti del XVIII secolo, e la sua produzione letteraria e scientifica. Lei non è solo stata l’amante di Voltaire, ne è stata la musa, la compagna, la consulente, la mecenate. Senza il suo aiuto e suoi consigli, l’amato filosofo avrebbe avuto molte difficoltà nello scrivere i suoi trattati di fisica, tant’è che lui la onorerà nel frontespizio di Élemens de la Philosophie de Newton, pubblicato nel 1738. La sorprendete personalità di Émilie non può che affascinarci, nel testo troveremo persino dei brani scritti di suo pugno dove potremo sentire la sua voce e sentire cosa provava allora, tra gioie e dolori.
Non possiamo e non dobbiamo considerare questo libro come una lettura per pochi appassionati, ma un’opportunità per ricordare una scienziata incredibile, che per troppo tempo è finita nell’oblio. La capacità comunicativa di Paola Cosmacini ci aiuta a empatizzare con Émilie, ad amarla per il suo ingegno e a comprenderla per le sue debolezze. Non solo, attraverso questa vicenda, veniamo a conoscenza dell’amore travagliato tra lei e Voltaire, e abbiamo la fortuna di vedere il grande filosofo sotto aspetti diversi, che, nella narrazione comune, rimangono sempre in ombra. Questo testo è un piccolo gioiello… da tenere vicino al cuore.
RIFERIMENTI DI PAOLA COSMACINI
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