L’opera a tinte fosche di Francesco Pasqualetti descrive il periodo storico a cavallo tra il Settecento e Ottocento come un una serie di anni drammatici e di profondo cambiamento culturale. In effetti, il romanzo si dipana tra antichi giochi di potere e inaspettate rivalità, mai prese in considerazione dalla storia ufficiale. Ciò che colpisce veramente de “La regina della notte”, al di là della scrittura scorrevole e dalla trama accattivante, sono le “scomode verità” che emergono durante la lettura, e posso garantirvi non vi lasceranno indifferenti. Lo stesso autore rivela che sono il frutto di una ricerca lunga e metodica, dettata dalla passione per la musica e per il mistero legato agli eventi che cambiarono il destino dell’Europa. Primo fra tutti, la rilettura della morte di Wolfgang Amadeus Mozart alla luce del contesto geopolitico di quegli anni; le ambizioni di Caterina la Grande, nascoste nel cuore oscuro della zarina, che solo noi lettori e lettrici è concesso sapere; una nuova ragione del perché non fu liberata Maria Antonietta e la famiglia reale dalla prigionia, dopo la caduta della Monarchia in Francia; infine, la conferma storica (mai fatta prima) che una delle profezie di Nostradamus, l’unica a cui il veggente attribuisce una data certa, si è verificata ed è vera.
“E’ singolare come questa profezia sia stata finora sottaciuta dagli esegeti favorevoli a Nostradamus (perché così evidentemente sbagliata!) e sia invece stata usata dai suoi detrattori. Essa dimostra l’inettitudine dell’indovino proprio nell’unico punto in cui osa venire allo scoperto: indicando chiaramente un fatto e una data non ambigui. La soluzione dell’enigma, proposta in questo libro per la prima volta, fa combaciare tutte le indicazioni cui Nostradamus fa riferimento, e si propone come una lettura nuova e inedita.”
Pensate che siano elucubrazioni fantasiose di un romanziere? Affatto, perché il romanzo non è solo avvincente ma lo stile narrativo ha il sapore della cronaca, completo di date e riferimenti storici e geografici precisi, tanto da darci l’impressione di accedere a documenti redatti nel passato finiti nelle nostre mani in chissà quale circostanza. E’ proprio in quei dettagli che si percepisce la maestria e l’impegno di Pasqualetti, nel regalarci una visione a tutto tondo degli avvenimenti di cui ci è stata probabilmente tramandata solo la superficie.
Sublime la spiegazione in chiave politica de Il flauto magico, e i capitoli che ci conducono alla commovente morte di Mozart ad opera di infidi cospiratori:
“La favola, la nostra dannata favola! La Regina della Notte non è buona, quella madre premurosa… non è buona: è cattiva!”
“Eh?”
“La Regina della Notte! Ma certo, la Regina della Notte non è buona, è cattiva!” ripeté urlando.
…
“La madre amorevole è una strega che domina il mondo con la paura… Chi sembra buono è cattivo! Il servo fedele è un traditore che vuole solo possedere… E invece il malvagio rapitore è colui che porta la luce! Come nel mondo, dove nulla è ciò che sembra. E tutto è l’opposto di ciò che appare…”
Non ho mai deciso di riscrivere questo periodo storico! Avrei certamente fallito avendo in cuore un obiettivo così ambizioso. L’idea del libro mi è nata alcuni anni fa mentre dirigevo un’opera al Teatro Regio di Torino, Il matrimonio segreto di Cimarosa. Facendo ricerche per preparare al meglio l’esecuzione musicale, trovai alcune stranezze. Decisi di fare altri approfondimenti e, come in puzzle, ad ogni passo trovavo nuove tessere che s’incastravano perfettamente con quelle precedenti. Da questo amalgama di Musica e Storia, vero e in parte inedito, è emerso un punto di vista nuovo che (questo sì!) fornisce una chiave del tutto originale per leggere gli eventi di quel periodo.
Come un archeologo, a ogni colpo di spatola ho visto rinascere a nuova luce documenti straordinari, emozionanti. Non saprei fare una classifica, mi è impossibile scegliere. Tuttavia un libro ha avuto una forza particolare: il documento che mi ha fornito la chiave per “risolvere” l’enigma della profezia di Nostradamus…
Moltissimo. Il libro è nato mentre ero (e poiché ero!) sul podio a dirigere un’opera di Cimarosa.
Nel libro si alternano scene, voci e vicende che si sovrappongono e si sommano come in una partitura d’orchestra. Questa chiara consapevolezza mi ha guidato e mi è stata d’ispirazione nella scrittura. Nei dialoghi mi sono lasciato ispirare dalla potenza di alcuni periodi musicali. Infine un personaggio del libro, come la musica, riesce a parlare il linguaggio dell’anima. La musica produce in chi l’ascolta gioia, lacrime, attesa, dolore. La musica riesce a condurre l’anima degli altri dove vuole lei, a prescindere dalla loro volontà… esattamente come fa il Conte Andreij Kirillovich Razumovskij…
No, ho raccontato tutto! Del resto: la morte del più grande compositore di sempre, la morte dell’uomo più potente d’Europa, la fine della famiglia reale più invidiata di quegli anni… non credo ci sia molto di più audace da poter raccontare. Inoltre quattro efferati omicidi (più uno…) possono bastare per un solo libro. Tuttavia, sì: ci sono altri fatti molto curiosi che ho scoperto… e che avvengono qualche anno dopo la storia narrata ne LA REGINA DELLA NOTTE…
Tutte le profezie di Nostradamus hanno due caratteristiche: non indicano una data precisa, e parlano di fatti incomprensibili. Sono quindi ideali per gli interpreti senza scrupoli: essi possono mettere in bocca a Nostradamus tutto e il contrario di tutto, in libertà. Della profezia per l’anno 1792 si parla poco perché è unica. Essa contravviene a entrambe queste due caratteristiche: associa a una data esatta un fatto chiaro (e palesemente errato). Gli interpreti da due soldi non hanno interesse a parlarne, non possono ricamarci sopra nulla. Inoltre parlandone, sarebbero costretti a certificare l’inettitudine di Nostradamus, che nell’unica profezia in cui osa indicare una data, sbaglia così clamorosamente. A meno che…non si abbia in mano la chiave dell’enigma…
Da pochi mesi è nato il nostro secondo genito! Quindi, nell’ordine:
1)Cambiare pannolini…ancora per un po’…
2)A settembre riprendo a dirigere! Sono nella stagione lirica dei Teatri di Modena e Piacenza con un’opera colossale e straordinaria, ispirata al Faust di Goethe, Il Mefistofele di A. Boito! (Accorrete numerosi!)
3)Spero poi di trovare il tempo per dare forma ad alcuni appunti su fatti molto particolari che vanno dal 1793 al 1814. Ma questa, come si dice, è un’altra storia…
Potete seguire Francesco Pasqualetti su Facebook, Instagram o al sito ufficiale: http://www.francescopasqualetti.com/
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