Questo è un romanzo storico particolare, con un incipit molto evocativo e un salto temporale che ti spiazza. Prima sei nel presente, con una voce narrante in prima persona che ti racconta una esperienza fuori dall’ordinario e poi, improvvisamente, vieni catapultato in un altro tempo, remoto, sconosciuto, intrigante ed esotico. Un tempo in cui gli intrighi erano frequenti e il potere serpeggiava tra i palazzi e nei libri, l’unica fonte capace di far tremare anche il più abile dei regnanti. Stefano Valeri ci racconta le vicende del medico persiano Sergio di Reshaina e del suo viaggio per scoprire la verità su un antico manoscritto entrato in suo possesso e che molti vogliono avere e distruggere; un Sapere pericoloso si nasconde tra quelle pagine che neanche Sergio conosce ma farà di tutto per venirne a capo.
Questa è la trama:
Nel 536 d.C. l’unità della Chiesa è in pericolo. Una misteriosa setta, sostenuta dalla regina Teodora, sfida il potere secolare dei papi negando la duplice natura di Cristo. La minaccia è reale, ma esiste un antico manoscritto in grado di contrastare una volta per tutte la tesi degli oppositori, anche se in ballo ci sono enormi interessi politici e non sarà facile far arrivare il prezioso documento nelle mani giuste. Il medico persiano Sergio da Reshaina è pronto ad assumersi tutti i rischi che il gravoso compito comporta, in nome di una verità destinata a segnare il destino della Chiesa e forse di un’intera civiltà. In un Impero romano diviso tra Oriente e Occidente, macchiato da corruzione e giochi di potere, l’onestà e la giustizia resistono caparbiamente all’imbarbarimento e alla decadenza, sorrette dalla fede in una religione innovativa che spinge gli animi degli uomini più valorosi a battersi per i propri ideali.
Inizierà così un viaggio attraverso le affascinanti città dell’Impero d’Oriente: con il crollo di Roma e Costantinopoli già capitale intrigante e cosmopolita, il centro del mondo politico sarà ormai oltre il Mar Nero e un nuovo groviglio di popoli e culture diventerà protagonista della Storia.
Ho apprezzato il contesto storico e la volontà di raccontare una serie di avvenimenti che pochi conoscono, legati alla difficile convivenza tra religioni diverse e il sempre più crescente dominio del Cristianesimo, ancora in fase di costruzione in una terra attanagliata dai conflitti.
L’anziano scioglie il laccio di seta viola che lo lega e lo apre: “Come vede è scritto in antico persiano e questa è la mia modesta traduzione” gli dice indicando il foglio scritto di suo pugno. “Più che una lettera al proprio nipote, come mi è sembrata all’inizio, lo definirei un appassionato resoconto astrologico e scientifico, nonché il testamento spirituale di uno studioso che attraverso il nipote ha voluto divulgare all’umanità futura le proprie intuizioni e scoperte. La sua struggente esortazione a tramandarlo ai propri figli indica proprio che l’uomo era consapevole di descrivere eventi che potevano essere incomprensibili agli uomini del suo tempo, ma che potevano esserlo per quelli del futuro…”
Non tutto il romanzo mi ha convinta, nonostante ci siano le premesse per un libro avvincente e divulgativo. Quello che manca e che mi sarei aspettata di trovare sono dei dialoghi efficaci, capaci di coinvolgerti completamente, e delle scene accattivanti, che mi catturassero facendomi vivere quegli anni intensi e di grandi cambiamenti geopolitici e religiosi. Avrei preferito un approfondimento ulteriore dei fatti che hanno portato al crollo di Roma e l’ascesa di Costantinopoli, una città che evoca mistero e seduzione al solo nominarla.
Detto questo, i gusti sono personali e voi potreste trovarci altro che io non ho colto!
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Qui il sito della casa editrice: https://www.luoghinteriori.it/collane/collane/interlinea/lantico-manoscritto/
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