Scrivere delle donne nel Medioevo non è una attività che proviene da lontano, anzi, possiamo certamente dire che è negli ultimi cinquant’anni in cui assistiamo alla pubblicazione di studi approfonditi sul tema.
I medievalisti sembrano decisi a gettare una nuova luce sul ruolo della donna nel Medioevo, parlano delle loro funzioni all’interno della società, dell’economia e dal punto di vista storico, filosofico e religioso.
Questo saggio non fa eccezioni!
Scritto a più mani, è il tentativo (ben riuscito!) di illustrare ai lettori e alle lettrici otto incredibili biografie di donne che, con le loro gesta e pensieri, hanno rappresentato un periodo storico di mille anni, ognuna con delle caratteristiche diverse, ognuna con un percorso umano e sociale differente.
Prima che facciate un salto sulla sedia voglio subito dirvi che non voglio sconfessare tutto ciò che sappiamo sull’età di mezzo, naturalmente molti studi sono ancora validissimi ed è vero che la donna non era vista pari all’uomo e che doveva vivere in una oggettiva difficoltà, sempre alla ricerca per trovare un posto all’interno del proprio mondo e combattere contro ciò che le superstizioni, di matrice religiosa, dicevano sul suo conto.
Tuttavia, dobbiamo abbandonare l’idea che il Medioevo fosse un periodo storico cristallizzato, fermo, megalitico, contraddistinto solo dall’oscurantismo.
Adottando solo del comune buon senso ci è difficile pensare che in così tanti anni di storia non convivessero molteplici realtà, tanti modi di concepire l’esistenza ed è impossibile sostenere che le abitudini e le culture non siano cambiate, o non si siano evolute in qualcos’altro.
Come parte di questo sistema, anche la donna ha subito i cambiamenti che il naturale processo storico comporta e proprio in questo testo troviamo le prove di ciò che avvenne.
Gli autori del libro in qualche modo smentiscono il luogo comune che descrive il Medioevo come il periodo più basso e più discriminatorio per le donne, con la fioritura di un maschilismo imperante.
Tutt’altro, sempre più si scopre che fu proprio in quegli anni che le donne riuscirono a ottenere un maggior riscatto rispetto al passato e a ricavarsi uno spazio di libertà all’interno della comunità. Non dobbiamo adottare il concetto di libertà a cui ci riferiamo oggi, dobbiamo sempre contestualizzare, ma quando leggerete le biografie di queste donne coraggiose capirete quanto ancora dobbiamo scavare e continuare con la ricerca per far emergere la realtà.
Egeria, la pellegrina, vissuta tra il IV e il V sec. d.C.
Baudonivia, la biografa, vissuta nel 600 d.C.
Dhuoda, la madre, vissuta tra l’800 e l’843 d.C.
Rosvita, la poetessa, vissuta tra il 935 e il 974 d.C.
Trotula, il medico, vissuta tra l’XI e il XII sec. d.C.
Eloisa, l’intellettuale, vissuta tra il 1092 e il 1164 d.C.
Ildegarda, la profetessa, vissuta tra il 1098 e il 1179 d.C.
Caterina, la mistica, vissuta tra il 1347 e il 1380 d.C.
Risponderò con una citazione presa direttamente dal testo:
“Accostarsi alle donne medievali attraverso le loro stese pagine riserva straordinarie sorprese, rivela aperture inattese e insospettate, fino a farci riconoscere che il Medioevo, contrariamente a quanto si crede, fu la prima età storica in cui le donne raggiunsero un notevole grado di emancipazione sociale e culturale e cominciarono a porre le basi di quelle rivendicazioni di parità e uguaglianza che sono ancora oggi oggetto di battaglie dall’esito tutt’altro che scontato.”
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