Nelle mie ricerche sulla antica cultura scandinava mi sono spesso imbattuta in testi che spiegavano la tradizione nordica come un insieme di usanze e rituali di tipo sciamanico derivante probabilmente da una cultura animista ancora più antica, che predominava su molta parte dell’Europa.
Il libro “Misteri e magia del Nord” scritto da Freya Aswynn scava ancora più a fondo e approfondisce questo aspetto attraverso una spiegazione minuziosa delle rune ed esplorando lo sciamanesimo nordico da un punto di vista esoterico, divinatorio, mitologico, spirituale e antropologico. L’intento è quello di far entrare il lettore o la lettrice in un mondo affascinante, poco conosciuto, spesso bistrattato, ma che per molti secoli (ma diciamo pure millenni!) fu parte integrante della cultura europea prima del Cristianesimo.
Con un linguaggio divulgativo, ma allo stesso tempo professionale, l’autrice ci introduce al sistema delle rune descrivendo le teorie legate alla sua origine, elencandone i molteplici significati simbolici ed esoterici e facendo una serie di esempi su come utilizzarli nella divinazione. Grazie a lei ho scoperto molte caratteristiche che non sapevo su questo leggendario linguaggio che ormai pare inflazionato dall’uso spropositato che se ne fa. Il merito di questo libro è di aver riportato la tradizione nordica e le rune nella giusta prospettiva e al suo originario splendore.
“Qualunque sia la loro origine, non erano inizialmente un alfabeto ma una serie di suoni legati alle forze naturali. Il suono è vibrazione. E’ energia. E’ creativo. Il suono era un modo paralinguistico di comunicare. A poco a poco, particolari suoni vennero collegati a segnali specifici e divennero concetti. Attraverso l’uso ripetuto di questi sigilli i concetti originari si approfondirono e ampliarono. Il loro uso da parte delle generazioni successive conferì alle rune poteri speciali; di conseguenza, una grande banca di memoria si è costruita nell’inconscio del Nord.”
E per quanto riguarda la divinazione l’autrice specifica che:
“La divinazione runica è un sorta di mediazione in cui che svolge la lettura si fa ponte tra postulante e i simboli, interpretando i messaggi di quelle forze, di cui le pietre fisiche e i bastoncini cono punti focali o porte.”
Ma c’è dell’altro, come in molti studi di ricercatrici e ricercatori contemporanei, anche Freya Aswynn ribadisce quanto il culto del femminino sacro fosse importante anche nella tradizione nordica più arcaica; noi abbiamo le testimonianze di epoca “vichinga” e le fonti di autori cristiani come riferimento, sappiamo poco di ciò che c’era prima. Tuttavia, facendo uno confronto incrociato con altre popolazioni di derivazione germanica possiamo stabilire che la figura femminile era tenuta in grande considerazione.
Qualche reminiscenza la si può ancora riscontrare nelle figure delle Dee nordiche, nelle Valchirie, nelle Norne, nelle Dísir, ma soprattutto nella figura della vǫlva, profetessa capace di praticare il seiðr (seid), ovvero la magia. Infatti, inizialmente era considerato un privilegio utilizzare la pratica magica sciamanica attraverso il canto e rituali per mettersi in contatto con il divino, poi le cose cambiarono…
“La magia del seid veniva usata prevalentemente dalle donne; nelle saghe islandesi successive fu condannata, in parte per via dei pregiudizi degli autori cristiani, e in parte per la visione patriarcale dominante nell’età vichinga. Odino è l’unica divinità maschile nota per aver praticato il seid, dopo che l’apprese da Freyja. La mia opinione personale è che il seid di Odino derivasse dall’interpretazione tardo vichinga di un’antica disciplina magica, poiché fonti svedesi suggeriscono che quando un uomo praticava quest’arte, gli veniva richiesto di indossare abiti di donna in una sorta di travestimento rituale.”
Il capitolo dedicato ai Misteri femminili mi ha molto colpita. La documentazione è così accurata che mi sono imbattuta in informazioni mai lette prima, e devo dire che questa peculiarità attraversa tutto il testo.
Il libro è interessante sotto molti aspetti, accoglie più punti di vista e soddisfa le aspettative sia alle persone che cercano delle tecniche di divinazione da applicare nel proprio quotidiano, si per chi vuole sapere di più sui culti nordici andando a cercare la storia e i suoi significati simbolici e cultuali. L’ottimo equilibrio tra queste componenti lo rende una lettura imprescindibile per chi fa ricerca come me in questo settore.
Ancora una volta la casa editrice Venexia conferma la sua capacità di intercettare e pubblicare dei testi di spessore in un campo di ricerca molto controverso e sfruttato a volte per fini non troppo lodevoli.
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