Questo tempo ballerino ci sta mettendo a dura prova, si passa dal caldo infernale alla pioggia e l’Italia sembra come spaccata a metà. Ma noi lettori e lettrici abbiamo un’unica certezza: I LIBRI! Loro continueranno a esserci in qualsiasi tempo e in qualsiasi luogo! Vediamo insieme quali sono le nuove uscite in libreria per luglio 2024. Ho trovato pochi saggi, invece, per quanto riguarda la narrativa ci sono dei titoli davvero interessanti.
Dopo La passione di Frida, Caroline Bernard rende nuovamente omaggio alla grande pittrice messicana, attraverso un ritratto del tutto originale che fa luce su un periodo ancora poco conosciuto della sua emozionante e travagliata storia.
New York, 1938. È finalmente giunto il momento per Frida di tenere la prima mostra personale negli Stati Uniti come Frida Kahlo e non come Frida Rivera, emancipandosi così artisticamente dalla figura ingombrante del marito Diego. Il vernissage si rivela un successo, e i più importanti esponenti del mondo dell’arte di Manhattan, fra cui anche la famosa imprenditrice di cosmetici e collezionista d’arte Helena Rubinstein e la pittrice Georgia O’Keeffe la celebrano. All’evento partecipa anche un acclamato fotografo di moda, Nickolas Muray: tra i due scatta subito una fortissima attrazione, e Nick diventa suo amico, amante e confidente. Ma Frida è sposata e deve partire per Parigi, dove André Breton organizza una mostra a lei dedicata e la introduce nella cerchia di Picasso e Kandinskij, aprendole la strada verso una meritata fama internazionale. Frida però non dimentica Nick, e il suo ritorno in Messico non sarà facile: dovrà guardarsi dentro e decidere cosa fare, ora che nella sua vita è entrato un uomo che la rispetta come donna e come artista e la coinvolge nel profondo.
Quando nell’estate del 1559 Enrico II, re di Francia, morì in un terribile incidente, Caterina de’ Medici, la regina consorte, volle al suo fianco la figlia maggiore Elisabetta di Valois, da poco sposata con Filippo II di Spagna, e la nuora Maria Stuarda, regina di Scozia. Tre donne che per oltre un decennio erano vissute insieme a corte, legate dall’affetto e dall’amicizia, oltreché dai vincoli del sangue e del matrimonio, si ritrovavano unite nel dolore per una perdita che avrebbe cambiato per sempre le loro vite. Da quel momento, infatti, tutte e tre avrebbero affrontato, in paesi diversi e con temperamenti diversi, le sfide del potere. In un’Europa dilaniata dalle guerre di religione e alla vigilia di profondi cambiamenti, seppero farsi carico del peso delle responsabilità che il destino aveva riservato loro, muovendosi sulla scena politica internazionale con passione, coraggio e determinazione. Le giovani sovrane esercitarono il potere ai massimi livelli, promulgando leggi, organizzando eserciti, occupando un posto di primo piano nella conduzione degli affari di Stato, avvalendosi di capacità e facoltà che avevano acquisito con gli anni e affinato per necessità. Caterina fece della maternità il proprio punto di forza e, accorta e intelligente, imparò in ugual misura a comandare e mediare. Elisabetta fece affidamento soprattutto sul proprio carattere dolce, sul dono della diplomazia e sulla guida di sua madre. Maria si servì di fascino e bellezza, che coniugò con un radicato senso dello ius sanguinis . Non furono certo le uniche donne potenti dell’Europa rinascimentale. Eppure, in un mondo che giudicava le donne fisicamente e intellettualmente inferiori, la loro autorità, al pari dei loro regni, fu sempre considerata precaria, vulnerabile. E soprattutto condizionata dal loro ruolo di mogli e di madri. Consapevoli di ciò e dei limiti imposti dal genere, cercarono di destreggiarsi meglio che poterono entro i confini stabiliti dalla cultura e dalla società del tempo. E tuttavia, vestendo i panni della sovrana, della regina consorte o della reine-mère, trovarono il modo di far sentire la propria voce ed estesero il loro raggio d’azione ben al di là di quanto potessero immaginare, inaugurando un’epoca di potere femminile senza precedenti, come queste pagine dimostrano magistralmente.
Londra, 1943. Quando la biblioteca in cui lavorava è stata distrutta dai bombardamenti, Clara non ha esitato: ha salvato quattromila volumi e cercato un posto sicuro in cui ricostruirla. Perché, quando intorno ci sono solo buio e morte, i libri possono essere la luce. E l’unico rifugio è il sottosuolo, dove le bombe non arrivano. Così dà vita alla sua biblioteca in un ramo morto della metropolitana. Sono tanti i lettori che arrivano, ma non solo. Perché quel luogo attira anche chi ha perso tutto a causa della guerra o chi deve nascondersi. Come la piccola ebrea Marie e sua sorella, che sono fuggite dalla Francia per trovare la libertà. Vivono insieme ad altri nel sotterraneo, e Clara li aiuta consigliando loro libri e leggendo favole. Ma il fragore della guerra non conosce barriere e il pericolo arriva anche lì sotto. Quando Marie scompare, Clara farà di tutto per ritrovarla: vuole salvarla, proprio come ha fatto con i libri. Solo così, forse, potrà finalmente liberarsi da una colpa che non riesce a dimenticare. In “Sotto le strade” di Londra, l’autrice ha preso spunto da una reale biblioteca nascosta nella metropolitana che ha salvato centinaia di vite, non solo perché è stata un rifugio per chi scappava dalle bombe, ma anche perché nei libri c’è la possibilità di trovare salvezza.
Lione, 1941. Fuori, la guerra, l’occupazione, il coprifuoco, il razionamento. Dentro, nell’immenso appartamento borghese, buio, deserto e polveroso, come «perduto al fondo del tempo», due donne temibili e un uomo che pensava di usarle per i propri scopi – e invece somiglia sempre più a un condannato a vita. E dire che, quando si era presentato in casa della «madrina di guerra» del suo compagno di prigionia Bernard (morto durante la loro evasione dallo Stalag), Gervais era convinto di avercela fatta: si era spacciato per l’amico, la donna e la di lei sorella minore lo avevano accolto (almeno in apparenza) con assoluta fiducia, e lui si era lasciato avvolgere in un tiepido bozzolo di carezzevoli premure, riuscendo a sedurle entrambe senza troppa fatica. O forse erano state loro a sedurlo… e quel tiepido bozzolo non era che una ragnatela inestricabile… Quando ne arriverà una terza, di donna, la sorella di Bernard, il gioco si farà durissimo. Se non altro perché la posta è un’eredità di venti milioni di franchi. A poco a poco, tra ambiguità, sottintesi e secondi fini (tutti deliziosamente malvagi), assisteremo a una vertiginosa partita di scacchi, in cui da ogni frase e da ogni sorriso sembra nascere una minaccia, e ogni mossa può essere mortale.
Il secondo romanzo della serie con Miss Rachel, detective dilettante, e la sua gatta Samantha. Miss Rachel Murdock, anziana cacciatrice di intrighi, ha escogitato un modo per girovagare senza spese: fingersi interessata alle case in affitto e farsi scarrozzare per tutta Los Angeles dall’agente immobiliare di turno. Durante uno di questi sopralluoghi, nel giardino di una casa vuota di periferia una bambina intristita sta celebrando il funerale di un rospo schiacciato da una scarpa. Claudia è una bambina chiacchierona e dopo un po’ spiffera alla affettuosa vecchietta dell’ostilità tra le famiglie dei suoi nonni, gli Hayes e i Byers, che abitano le due case limitrofe. La madre Annie è morta giovanissima, e il padre Ronald non si è mai risposato, ma qualcosa continua a legarlo a una sua vecchia fiamma, Alma Tellingham, che vive nella casa di fronte. Miss Rachel si convince che il rospo ucciso così crudelmente sia una sorta di minaccia alla bambina. E tanto basta a spingerla a prendere in affitto la grande dimora che stava visitando, portandosi dietro, naturalmente, la gatta Samantha, inseparabile compagna dagli occhi verdi. E non sbaglia: presto iniziano i messaggi sinistri. Tracce di incursioni nelle molte stanze, anfratti segreti, vecchi plichi nascosti, perfino un oggetto insanguinato lasciato nella camera da letto, mentre Samantha dà vivi segnali di allarme. Finché, proprio nella casa di Miss Rachel, si scopre il cadavere: è la dispotica e intrigante matriarca di una delle due famiglie, la bisnonna di Claudia. Miss Rachel chiama in aiuto il burbero ma onesto tenente Mayhew, le cui indagini puntano in direzione di una faida familiare che vede coinvolti gli abitanti delle tre case vicine a quella che Rachel ha affittato. La situazione si complica quando viene commesso un secondo delitto. Miss Rachel Murdock e la vigile gatta – sensibile agli sgarbi e dalla memoria lunga – dovranno venire a capo del groviglio di rancori che forse costituisce una minaccia per la piccola Claudia. Con i romanzi di Miss Rachel e la gatta Samantha, Dolores Hitchens ha creato dei cat mysteries che, ha scritto Joyce Carol Oates, «meritano di essere riscoperti specialmente alla luce della letteratura poliziesca femminile»: perché c’è in essi grazia unita a mistero, una inesauribile inventiva che moltiplica sorprese e colpi di scena, piccoli brividi e molta ironia, e c’è l’originalità di una coppia inedita di investigatori credibili nella loro eccentricità.
In un viaggio sulle orme del passato, tra gli abeti rossi e le suggestive cime del Trentino, Giulia Dal Mas ci racconta la storia di un antico amore, di una grande famiglia spezzata dalla guerra e di due donne, legate dal destino, che hanno saputo rimettere in discussione la propria vita.
Svezia, oggi. Lena ha trentacinque anni e lavora come ortopedico in una clinica di Stoccolma. Quando muore l’amato nonno, con cui aveva vissuto dalla perdita dei genitori, nella sua casa al mare trova un dipinto della bisnonna, Eva Peterson, pittrice di fama internazionale. Affascinata dallo splendido paesaggio montano raffigurato nel dipinto e ferita dal tradimento del compagno con cui sognava di costruire una famiglia, Lena decide di scoprire che cosa avesse ispirato la bisnonna e di partire. Cavalese, maggio 1914. Dopo un lungo viaggio dalla Svezia, Eva giunge in Trentino: il padre, esperto di alberi, ha ricevuto dalla Magnifica Comunità della Val di Fiemme l’incarico di curare la foresta dei violini, gravemente danneggiata da un incendio. Abilissima a dipingere, Eva si innamora dei paesaggi delle Dolomiti e viene accolta con calore dalla famiglia Sieff, a cominciare da Andreas, figlio del proprietario della tenuta che la ospita. Scure nubi di guerra, però, si stanno addensando nei cieli, costringendo molti giovani di quella terra di confine a schierarsi dalla parte dell’Impero austriaco o da quella dell’Italia. E sullo sfondo dei grandi cambiamenti portati dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Eva sarà costretta a fare una scelta che cambierà per sempre la sua vita e quella delle persone che ama…
Camilla Sten costruisce un thriller perfetto. Atmosfere da brivido, ritmo serrato, un meccanismo narrativo impeccabile e una tensione crescente che accompagna il lettore no alla ne: è nata una nuova stella nel firmamento del thriller nordico.
Un gruppo di giovani alla ricerca della verità…
E se fosse lei a trovarli per prima?
Alice Lindstedt è una giovane regista di documentari costretta a barcamenarsi con la precarietà. C’è una storia, nascosta da qualche parte nelle crepe del passato, che la ossessiona da sempre. Nell’estate del 1959 il piccolo villaggio minerario di Silvertjärn è stato teatro di un evento inspiegabile: i suoi novecento abitanti sono svaniti nel nulla, lasciandosi dietro soltanto una città fantasma, il cadavere di una donna lapidata nella piazza del paese e una neonata di pochi giorni abbandonata sui banchi della scuola. Nonostante le indagini e le perlustrazioni a tappeto della polizia, non si è mai trovata alcuna traccia dei residenti, né alcun indizio sul loro destino. La nonna di Alice viveva nel villaggio, e tutta la sua famiglia è scomparsa insieme a loro. Le domande senza risposta sono troppe, e Alice decide di realizzare un documentario per ricostruire ciò che è realmente accaduto. Insieme a una troupe di amici si reca sul posto per i primi sopralluoghi: ben presto capiranno che non sarà così facile tornare indietro.
Ritratto memorabile di una dark lady dalla sconfinata cupidigia, L’attesa è come sempre anche il ritratto di una società – quella del Giappone dei primi anni Settanta – asservita al profitto e affetta da una temibile astenia etica. E la prova lampante di come il noir, nelle mani di un grande scrittore, possa diventare specchio del mondo.
Isako ha un piano audace, meticoloso: sbarazzarsi nel giro di tre anni dell’anziano marito, Nobuhiro, che con le sue invenzioni ha fatto la fortuna della S. Optics, e impadronirsi di tutto ciò che possiede. Certo, può contare sul fatto che Nobuhiro è fragile di cuore, ma deve prima estorcergli un testamento che escluda le due figlie che lui ha avuto da un precedente matrimonio. Sesso e denaro: nient’altro conta per Isako. Seducente com’è, del resto, non ha problemi a manipolare gli uomini: dal marito, che la ama con senile devozione, al giovane che si porta a letto, il fascinoso Kanji, all’ex amante Shiotsuki – nipote di un alto papavero del Partito conservatore –, di cui sfrutta le influenti relazioni. Per Isako, in fondo, non sono che strumenti, sacrificabili. Difatti, quando Kanji viene accusato di aver picchiato a morte la donna con la quale viveva, pur di non essere coinvolta non esita a chiedere all’avvocato difensore – che lei stessa ha ingaggiato con l’aiuto di Shiotsuki – di farlo condannare. Anche l’avvocato, Saeki, non saprà d’altro canto resisterle a lungo. C’è però un nemico invisibile che nessuno può sgominare, il solo in grado di sventare le più gelide macchinazioni: il caso, di cui il finale svelerà la sbalorditiva incarnazione.
Frederick Ignatius Cowles, autore inglese di narrativa soprannaturale e folklore – affine ai mondi di nomi noti quali M.R. James o A. Blackwood – torna sugli scaffali delle librerie in un Piccolo Mondo dedicato ai suoi due celebri racconti sui vampiri.
In entrambe le narrazioni il vampiro è assai affine al mostro che ben riconosciamo – ormai si può considerare una figura canonizzata dal successo di Dracula e dalle successive rappresentazioni sempre più iconiche. I racconti sono infatti datati 1936 e 1938, ovvero in una fase di pieno consolidamento e sedimentazione del topos, arricchito invero anche dalle stimolazioni visive delle prime rappresentazioni teatrali e cinematografiche. È dunque in questo contesto che Cowles agisce e dipinge i suoi vampiri, certamente influenzati ma innegabilmente plasmati sapientemente in figure e situazioni pregne di terrificante vita.
Due narrazioni brevi ma cariche di atmosfere spaventose e coinvolgenti, personaggi tragici e malvagi e promesse di incubi futuri.
Una fiaba senza tempo, un romanzo sensibile e poetico sul magico potere che i libri hanno di mettere in contatto le persone.
Nonostante i suoi settantuno anni, ogni giorno il libraio Carl Kollhoff parte per il suo “giro”; infatti è addetto alla consegna a domicilio dei libri ordinati dai suoi clienti più speciali. Lettori voraci che sono diventati suoi amici e che lui chiama come i personaggi dei grandi classici della letteratura: da Mr Darcy, un vecchio cliente che vive da solo in una grande villa, al dottor Faust, che legge solo saggi storici, passando per Jane Eyre, la signora Calzelunghe, Ercole e molti altri. Ma una sera, durante il suo percorso attraverso il centro della città, sbuca al suo fianco una bambina dai ricci scuri, col viso pieno di lentiggini. Ha nove anni e dice di chiamarsi Schascha, indossa un cappotto giallo e occhiali da aviatore su un casco di cuoio. Ignorando la reazione infastidita e un po’ burbera di Carl, lei continua a tornare e, ogni volta un po’ di più, comincia a incrinare la rigida routine dell’anziano e a fargli mettere in discussione le sue idee sulla vita. Quando Carl perde inaspettatamente il lavoro, servirà la forza delle storie e di una bambina un po’ petulante perché tutti i personaggi coinvolti, compreso lui, trovino il coraggio di superare i loro problemi e di aiutarsi a vicenda.
Dalla A del monte Athos alla mitica X di Xanadu, passando per la S dell’isola di Sarawak e per la T della Thailandia, pochi scrittori sono stati, come Steven Runciman, l’epitome di quei viaggiatori dell’Impero britannico per i quali il mondo era la loro ostrica preferita. La sua vita e i suoi soggiorni nei più svariati Paesi – Bulgaria, Messico, Cina, Turchia, Siria – racchiudono una moltitudine di storie (affascinanti, esotiche, divertenti) di cui questo singolare Alfabeto del viaggiatore è lo straordinario compendio. Così, di volta in volta, troviamo Sir Steven aiutare a far nascere un bambino sula strada per Tessalonica; rimanere assediato nel 1925 nella città cinese di Tiensin; esaminare con circospezione la collezione di un cacciatore di teste nel Borneo; vedere i fantasmi in compagnia del principe del Siam; versare cera bollente sulla testa calva del maresciallo Montgomery in una pasqua bellica a Gerusalemme… Quanto più vicino all’autobiografia che non volle mai scrivere, Alfabeto del viaggiatore abbraccia in pratica l’intero «secolo breve» che Steven Runciman percorse in lungo e in largo, da studioso e da diplomatico sui generis, con uno spirito acuto e divertito, nonché un’attrazione, ricambiata, per teste coronate e aristocrazie in via di sparizione. Così, questo libro è anche l’estremo omaggio a un’epoca e a un mondo in cui viaggiare era ancora un piacere.
Le perizie è il capolavoro nascosto del secondo Novecento americano. Un’opera monumentale sulla menzogna e la mistificazione che ha anticipato e ispirato i capolavori di Thomas Pynchon, Don DeLillo e David Foster Wallace.
Negli anni cinquanta il Greenwich Village di New York è un formicaio brulicante di ambizioni, speranze, doppiezze e ipocrisie. Tra queste strade si muove una comunità di scrittorucoli e bohémien, tutti a loro modo falsari: dal signor Sinisterra, commerciante di banconote finte che viaggia con documenti contraffatti, all’aspirante drammaturgo Otto Pivner, che fa credere di avere un braccio rotto per mostrarsi engagé, fino al critico d’arte Crémer, che smercia giudizi insinceri in cambio di denaro. E poi c’è il pittore Wyatt Gwyon, che stringe un patto faustiano con il mercante d’arte Recktall Brown e per lui inizia a creare false tele di artisti fiamminghi. In un crescendo di bugie e malintesi, in cui dialoghi filosofici si alternano a scene da commedia degli equivoci, Wyatt comincia ad avvertire l’ansia dell’autenticità e ad arrovellarsi sulle questioni morali legate allo statuto di verità dell’arte. Sceglierà allora di recarsi in Spagna, nel luogo in cui sua madre è sepolta, sperando di chiudere così il cerchio della sua parabola di uomo e artista, e sfuggire al garbuglio di inganni in cui è rimasto avviluppato. In questo romanzo d’esordio, Gaddis costruisce un microuniverso dalle impalcature fragili e posticce, che assomiglia pericolosamente alla società in cui ci troviamo: una vertigine narrativa in cui ogni verità assodata pare dissolversi appena la si afferra e in cui scoprire che solo accettando la realtà della finzione è possibile «vivere con animo risoluto» l’esistenza.
La più grande saga su Giulio Cesare mai scritta.
Da una delle penne più raffinate e apprezzate nel mondo del romanzo storico, un nuovo, imperdibile capolavoro.
Mare Internum, anno 75 a.C. Una nave mercantile naviga verso l’isola di Rodi. Sul pontile, Giulio Cesare, esiliato da Roma, scruta il Mediterraneo e medita vendetta. Si sta recando a conoscere il maestro Apollonio, da cui imparerà l’oratoria, per poter, al suo ritorno, iniziare la vera lotta per entrare in Senato e schiacciare il suo nemico numero uno, Cicerone. Inizia così questo nuovo, straordinario capitolo della saga dedicata a Giulio Cesare, all’apice della sua forza politica e del suo genio militare, e pronto a superare ogni ostacolo nella sua inarrestabile ascesa all’imperium.
Gli eventi cruciali che hanno portato al capolavoro di Frank Herbert, Dune.
La leggenda sta per iniziare. Paul Atreides, figlio del duca Leto e di lady Jessica, è l’erede di Caladan destinato a diventare il Muad’Dib di cui narrano i miti. Prima di mettere piede sulle sabbie di Arrakis, ancora adolescente, Paul ha affrontato una crisi politica su Caladan, tra tumulti e rivelazioni sulla sua famiglia, ed è ora un giovane uomo pronto a diventare un grande leader, un eroe. Un tiranno. Il suo apprendistato è fatto di studio, addestramento fisico e mentale. Paul dovrà affrontare e superare molte sfide, crescere e diventare forte abbastanza da proteggere il suo splendido, amatissimo mondo. Ciò che l’erede di Caladan ancora non sa è che tutte queste prove lo trasformeranno nell’uomo in grado di conquistare un impero.
Washington, 1950. È un fortuna aver trovato posto a Briarwood House, un anonimo pensionato per sole donne un po’ malandato ma economico, situato in una delle zone più tranquille della città, dove grandi ville coloniali sonnecchiano tra i viali alberati e i difetti si nascondono dietro le staccionate bianche. Quando si trasferisce nella sua nuova stanza, Grace March sente di essersi finalmente lasciata alle spalle le ombre della sua vecchia vita e di poter ricominciare daccapo: lì, nessuno riuscirà a trovarla. A poco a poco, la sua innata gentilezza e la sua personalità travolgente le permettono di riunire intorno a sé un affiatato gruppo di amiche, che lei chiama affettuosamente il Briar Club. Almeno finché, nel giorno del Ringraziamento, il passato non torna a bussare alla sua porta e il pensionato diventa teatro di un tremendo delitto. Allora Grace si rende conto di non essere l’unica del Briar Club ad avere qualcosa da nascondere. Anzi, c’è qualcuno pronto a tutto pur di proteggere il suo segreto…
Sirene è l’appassionante storia di quattro donne separate dal tempo eppure legate più di quanto si possa immaginare. Un nuovo imperdibile romanzo sulla resilienza femminile, che racchiude tutto il potere della sorellanza e l’ineffabile magia del mare.
2019. Nel cuore della notte Lucy si sveglia di soprassalto; si trova nella stanza del suo ex ragazzo, a cavalcioni su di lui, con le mani strette attorno alla sua gola. Cosa ci fa lì? Confusa e terrorizzata, cerca rifugio dalla sorella Jess, sperando che possa aiutarla a capire il sogno che da qualche tempo popola le sue notti: la scena vivida e inquietante di due sorelle che stanno naufragando.
1800. Le sorelle Mary ed Eliza vengono strappate al loro amato padre in Irlanda e costrette a imbarcarsi su una nave diretta in Australia. Mentre vengono trasportate sempre più lontano da tutto ciò che amano e conoscono, iniziano a notare nei loro corpi degli strani cambiamenti che non riescono a spiegarsi.
2019. Giunta a casa di Jess, Lucy non trova alcuna traccia di lei. Mentre attende il suo ritorno, inizia a sentire strane storie sulla cittadina di mare dove la sorella si è da poco trasferita: racconti di uomini scomparsi, rapiti dagli abissi; sussurri di voci femminili che serpeggiano tra le onde. Nel frattempo, quello strano sogno inizia a sembrare più reale che mai.
Delicata, ironica e molto british, dopo Delitto all’ora del vespro torna la serie culto diventata fenomeno editoriale nel Regno Unito.
Champton è il tipico villaggio sonnacchioso della campagna inglese. Ma quando un ragazzo viene assassinato sull’altare di una chiesetta sconsacrata, il reverendo investigatore Daniel Clement è costretto a mettere da parte le beghe di paese e occuparsi del fattaccio. Il canonico Daniel Clement è angustiato dall’idea che la parrocchia caschi a pezzi, dalla sensazione che sua madre, gli nasconda qualcosa, nonché dalle continue discussioni con i fedeli. In più, è arrivato Chris Biddle, il pastore evangelico con cui Clement dovrebbe collaborare, anche se, per quanto si sforzi, non riesce a digerirlo. Ma il precario equilibrio del paesino e del reverendo vanno definitivamente in pezzi di fronte a quello che sembra a tutti gli effetti un omicidio rituale.
Un pellegrinaggio visivo attraverso montagne sacre, grandi piramidi e svettanti cattedrali di luce, “Sacred sites” celebra i modi in cui trasformiamo il mondo che ci circonda attraverso il rituale, la creatività e il culto. Saggi, interviste e più di 400 immagini esplorano spazi che vanno dagli antichi templi alle moderne opere di land art.
Nel racconto del grande storico André Vauchez, la straordinaria modernità di Caterina da Siena.
In rottura con la famiglia e con tutti gli affetti ‘carnali’, pur convinta sostenitrice della superiorità della vita contemplativa nei confronti della vita attiva, Caterina ha mantenuto fino alla fine la sua condizione di penitente che viveva in modo autonomo in mezzo al mondo, sempre in movimento, per poter essere più libera ed efficace nella sua azione a favore della Chiesa e della sua riforma. Favorita da una crisi profonda delle istituzioni e dei poteri del suo tempo, la sua azione innovativa, insieme a quella di altre donne coeve, ha inaugurato una nuova stagione nella storia dell’Occidente, aprendo la strada a un ‘cattolicesimo al femminile’.
La trama circolare di questo breve romanzo si dipana lungo un arco temporale che, tra guerre e rivoluzioni politiche, attraversa oltre mezzo secolo. È la storia, a tratti mitologica e surreale, di Franz e Anna, dal cui amore nasce Stefania, una bambina che, dopo la morte della mamma, verrà ribattezzata a sua volta Anna e che, negli anni, diventerà prima madre e poi nonna di altre due Anna. La narrazione si articola in frammenti che spesso non tengono conto dell’ordine cronologico, quasi a rappresentare il processo caotico dell’attività mentale umana, e perciò la lettura assume una connotazione straniante, anche grazie a un linguaggio fluido e poetico. Protagoniste assolute sono la maestosa bellezza dei Carpazi, con una speciale attenzione alle piante e ai fiori, e l’interazione tra l’uomo e la natura. La regia è affidata agli Eccentrici, delle divinità terrene che, attraverso conoscenze innate o apprese, elevano la vita a pura narrazione, incarnando l’essenza stessa della percezione della realtà e della sua trasmissione. L’uomo, sembra suggerire l’autore, esiste fintanto che resta parola.
Le drammatiche vicende del potere imperiale ci parlano di uomini e donne senza nome ma anche di coloro che vivevano nei centri del potere, i senatori, i cavalieri, i rappresentanti delle élites locali. E naturalmente dei grandi protagonisti che di rado morivano nel loro letto, gli imperatori: in questo libro restano indimenticabili i ritratti di Augusto, che da ragazzo giocò da maestro la partita dell’ultima guerra civile e morì chiedendo ai presenti se aveva recitato bene la commedia della vita; di Nerone, il despota amato dal popolo per la sua politica monetaria ‘democratica’; di Callisto, lo schiavo banchiere che divenne vescovo della comunità cristiana di Roma; di Massimino il Trace, il semibarbaro sfortunato difensore della patria romana; di Diocleziano, il sovrano utopista che inventò affascinanti e imponenti ingegnerie per il futuro di Roma; di Costantino, il rivoluzionario che fece trionfare la Chiesa cattolica e costruì una società ‘piramidale’; di Giuliano, che volle ripristinare la gloria degli antichi dèi e morì combattendo contro i Persiani. I collanti di tante storie plurali e singolari sono alcune linee generali che intessono il racconto, in primo luogo la documentazione monetaria come chiave per intendere gli orientamenti sociali dei sovrani e la storia del cristianesimo come trama stabile della storia generale. Una leggenda molto vera vuole che Mazzarino ‘sapesse tutto’, perché non gli sfuggiva nessun documento, nessuna testimonianza antica, nessun angolo della storiografia moderna. Spesso la vasta erudizione produce studiosi chiusi nelle loro biblioteche, incapaci di trasferire nella vita le pagine dei libri. Per Mazzarino valeva il contrario: la sua straripante cultura era la chiave per far vibrare le anime morte.
Anita Davison colora con acuto senso dell’umorismo questo avvincente giallo storico, in cui riesce a ricostruire con vivida chiarezza la Londra del primo dopoguerra, facendoci conoscere due protagoniste moderne e in lotta con le convenzioni sociali della loro epoca.
Londra, 1915. In Europa infuria la guerra, e i bombardamenti degli Zeppelin stanno devastando le strade della città. Da anni il movimento delle suffragette lotta per l’emancipazione femminile e ora, con la maggior parte degli uomini al fronte, tante donne ne hanno assunto i ruoli e le professioni lasciati vacanti. Anche la giovane Hannah Merrill è decisa a rivendicare la sua indipendenza e a rendersi utile: invece di ritirarsi nella casa di famiglia in Surrey, lontana dai pericoli della capitale, la ragazza è rimasta a vivere con sua zia Violet, una donna energica e fuori dagli schemi, e ne gestisce la libreria a Covent Garden. Una mattina, però, arrivando al lavoro, scopre con orrore il cadavere della sua amica Lily-Anne nascosto tra gli scaffali stipati di libri. Sapendo di essere tra i principali sospettati, Hannah intende indagare per proprio conto così da convincere l’ispettore Farrell della sua innocenza, ma capisce di non poterlo fare da sola. Con l’aiuto dell’irriverente zia Violet e dei suoi metodi poco ortodossi, tra malintesi, colpi di scena, spie tedesche e segreti di famiglia, Hannah deve scoprire la verità prima di entrare lei stessa nel mirino dell’assassino.
l Regno delle due Sicilie tra realtà e invenzione.
Negli ultimi anni, la memoria collettiva dell’Unità d’Italia è stata messa in discussione e si sono moltiplicate le controstorie sul Risorgimento, in particolare da parte del movimento neoborbonico. Una rilettura della storia che vede nella spedizione garibaldina e nell’annessione del Regno delle Due Sicilie una vera e propria conquista coloniale da parte di un potere straniero, con tutte le conseguenze di violenza e subordinazione. I neoborbonici sostengono che i sabaudi avrebbero depredato il Meridione, impoverendolo a vantaggio del Settentrione, causando arretratezza culturale ed emigrazione di massa e lasciandolo in una condizione di inferiorità economica e sociale. Secondo questa fantasiosa interpretazione del passato, il più grande complesso siderurgico della Calabria sarebbe stato volutamente lasciato decadere per favorire l’industria settentrionale; le riserve auree dei Borbone e il sistema bancario del regno sarebbero stati depredati per riempire le casse sabaude. Una visione che considera i briganti come eroi resistenti, l’assedio di Gaeta come un evento da mitizzare, promuove giornate del ricordo per le vittime borboniche ma dimentica i tantissimi patrioti meridionali che si sono battuti per un’Italia unita. Attraverso un’appassionata e documentata analisi, lo storico Andrea Mammone esamina le numerose narrazioni antirisorgimentali e ne mette in luce le distorsioni, dissezionando il mito che le accompagna, raccontando le contraddizioni e la realtà del Regno delle due Sicilie e ripercorrendo i fatti ignorati dalla galassia revisionista. Partendo dal presupposto che il fenomeno del neoborbonismo è indissolubilmente legato alle attuali condizioni economiche e politiche. Perché l’abbandono del Sud è reale, e alimenta «il fascino di una narrazione che, in linea con le tendenze populiste odierne, e sfruttando alcune paure e malumori popolari, spinge al vittimismo e scarica le responsabilità su un nemico (immaginario o reale), offrendo soluzioni facili a problemi complessi».
L’incontro tra Diana Bishop, studiosa e strega di Oxford, e il vampiro genetista Matthew Clairmont è stato fatale: incredibilmente attratti l’uno dall’altra, nonostante i tabù che volevano le loro specie nemiche e divise, si sono innamorati. Insieme hanno viaggiato nell’Inghilterra elisabettiana, hanno risvegliato poteri oscuri e ribaltato il vecchio ordine del loro mondo… Ma ora Diana e Matthew hanno ricevuto una richiesta formale dalla Congregazione: testare la magia dei loro gemelli di sette anni, Pip e Rebecca. Preoccupata per loro, Diana decide di forgiare un percorso per il futuro della sua famiglia e risponde al messaggio di una prozia di cui non conosceva l’esistenza, Gwyneth Proctor, il cui invito recita: È ora che torni a casa, Diana. Sul terreno sacro di Ravenswood, la casa della famiglia Proctor, e sotto la tutela di Gwyneth, una strega di talento, per Diana inizia una nuova era: dovrà affrontare il passato della sua famiglia e fare i conti con il suo desiderio di un potere ancora più grande – se riuscirà a lasciar andare, finalmente, la sua paura di esercitarlo.
In questo secondo volume della monumentale saga della famiglia Forsyte, qui presentato anch’esso nella storica traduzione di Elio Vittorini, John Galsworthy prosegue nella sua indagine meticolosa dei legami personali e sociali dell’Inghilterra edoardiana, concentrandosi principalmente su Soames, che è testimone obbligato del dissolversi del mondo a cui appartiene, e su Fleur, la quale deve invece affrontare il matrimonio con un uomo che non ama e le insidie sempre più spinose dell’ambiente in cui si muove. Coprendo un torno d’anni che arriva fino al 1926, le vicende dei tre romanzi e dei due interludi di questo secondo pannello “corrono,” sottolinea Mario Fortunato nella sua introduzione, “tra drammatici scioperi generali, agnizioni e amori ritrovati ma sempre impossibili, verso un finale che è in pari tempo grandioso e drammatico. Se ne va l’ultimo scampolo del mondo vittoriano ma se ne va anche l’arte che quel mondo ha prodotto. Ecco la verità oltre la maschera di Galsworthy: il XIX secolo non muore allo scoccare del XX, bensì una trentina d’anni dopo.” In appendice il lettore troverà anche La borsa dei Forsyte, una serie di racconti che narra ulteriori vicende dei componenti della famiglia con varia collocazione cronologica.
Verità o mistificazione? Questo volume raccoglie tutti i retroscena del secondo conflitto mondiale, gli episodi noti e le supposizioni più o meno azzardate che ormai da quasi un secolo alimentano una sorta di storiografia parallela. I governi hanno usato tutti i mezzi a loro disposizione per vincere la guerra, da malcelati omicidi a stravaganti missioni segrete fino a insabbiamenti a dir poco scioccanti. Le agenzie di intelligence hanno praticato inganni sbalorditivi, diffuso la disinformazione su larga scala e incoraggiato ogni tipo di diceria. L’improbabile suicidio di Geli Raubal, la nipote cui Hitler era morbosamente legato, l’operazione Valchiria che stava quasi per eliminare il Führer, la vita da film del fisico e spia atomica Klaus Fuchs… Macdonald esamina le prove e dimostra dove sta la verità a un ritmo serrato, con una prosa che cattura. Scorrendo le pagine, prenderanno forma, fra le altre, le domande sulla base segreta nazista nell’Antartico, il bombardamento di Pearl Harbor forse consentito da Franklin D. Roosevelt per coinvolgere gli Stati Uniti nella guerra o ancora i trucchi escogitati dai britannici, che arruolarono un prestigiatore per “far sparire” il canale di Suez.
Ad Athena, nel Mississippi, tutti conoscono Charlie Harris, il bonario bibliotecario con un gatto Maine Coon di nome Diesel che porta al guinzaglio. È tornato nella sua città natale per immergersi nei libri, ma ben presto si trova coinvolto in un thriller che si svolge nella vita reale. Godfrey Priest, famoso autore di bestseller ed ex compagno di classe di Charlie, sarà anche l’orgoglio di Athena, ma Charlie lo ricorda come un idiota arrogante e manipolatore, e non è il solo. Il suo ritorno come illustre ex-alunno non potrebbe andare peggio: entro l’ora di pranzo manda un uomo all’ospedale. Per cena, invece, il morto è proprio Godfrey. Ora tocca a Charlie, con l’aiuto del felino Diesel, frugare tra i rancori della città e trovare l’assassino prima che un vicesceriffo troppo impaziente si scagli contro la persona sbagliata. Ma come se l’omicidio in sé non fosse già abbastanza complicato da risolvere, tutti gli amici e i colleghi di Charlie avevano un conto in sospeso con l’odiato scrittore…
Per il giovane Victor, cresciuto in un villaggio della Boemia circondato dall’affetto della madre e della sorella adottive, è ora di partire per la città, lasciare il mondo dell’infanzia e aprirsi all’ignoto, con un’unica certezza: che mai e poi mai nella sua vita vorrà sposarsi. Durante il cammino tra i sentieri montani, accompagnato dal suo fedele volpino, fa visita a un vecchio zio, rinchiuso da anni in un antico monastero arroccato sull’isola di un lago alpino. In quel luogo inquietante, dall’atmosfera sepolcrale, e da quello zio burbero e solitario, da cui Victor non desidera altro che scappare, il giovane apprenderà un segreto destinato a cambiare per sempre la sua esistenza… Con uno stile sobrio, dalla prosa limpida e impeccabile, che abbraccia borghi e montagne, boschi e cieli stellati e con delicatezza dipinge anime semplici e profondamente umane in lotta con i propri dubbi e tormenti, Stifter ci consegna un incantevole romanzo di formazione, breve e immortale come una favola.
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